domenica 23 settembre 2012

PICCOLO STUPIDO CUORE - Quando l'Africa corre per amore...


Xavier-Laurent Petit

PICCOLO STUPIDO CUORE


Swala da noi significa 'antilope'. Non è il vero nome di mia mamma, ovvio, ma tutti la chiamano così. Io invece la chiamo Maswala. Mammantilope.
"Swala ha sempre amato correre" riprende nonna Thabang, "ma dopo che sei nata tu, mia piccola principessa, si è messa a correre come una pazza! Niente poteva fermarla! Come se volesse correre al posto tuo, per te che non puoi farlo."
Io che non posso correre. Cuore, mio piccolo cuore... E' colpa tua se non posso correre. Colpa della tua malattia del cavolo. Sei il mio piccolo stupido cuore!
Quando la smetterai di fare cavolate, allora ti chiamerò solo e soltanto 'mio piccolo cuore adorato', promesso. Ma non prima.


               Dai 10 anni in su

Editore: San Paolo Edizioni
Data Pubblicazione: 01/07/2011
Pagine: 128
Collana: Narrativa San Paolo ragazzi
ISBN-13: 9788821569951
Prezzo: 12,50 EUR
Formato: Libro con copertina rigida
Lingua: Italiano
Luogo Pubblicazione: Italia


                            


Tum tum... Tum tum... Sisanda ha nove anni e ogni mattina, quando si sveglia, conta i battiti del suo cuore. Poi osserva sua madre che silenziosamente esce dalla capanna dove vivono per andare a correre. Sisanda la chiama "Maswala", mammantilope, perchè è velocissima quando corre per ore a piedi nudi sulle colline africane. Maswala corre anche per lei, per Sisanda che non può correre, nè saltare o giocare come tutti gli altri bambini, perchè il suo cuore, il suo piccolo stupido cuore, è malato e basta un niente per agitarlo e farlo sobbalzare.
Ogni anno Sisanda va dal dottore a far controllare il suo cuoricino imbecille che non vuole proprio saperne di stare tranquillo, ma lui non può fare nulla. Bisognerebbe portare Sisanda all'estero e farla operare in un ospedale specializzato. Ma l'ospedale costa caro...
Un giorno però Maswala trova un foglio di giornale dove viene pubblicizzata una gara di corsa. Chi sarà il più veloce e riuscirà a tagliare per primo il traguardo potrà guadagnare un milione e mezzo di kel: esattamente i soldi che servirebbero per far operare Sisanda. Maswala allora dovrà mettercela tutta e allenarsi duramente per correre veloce come un'antilope alla maratona e poter finalmente guarire il cuore di sua figlia...


A dispetto del titolo e della copertina un po' ingannevoli, "Piccolo stupido cuore" non fa assolutamente parte di quella serie di romanzi adolescenziali che narrano di colpi di fulmine e amori travagliati. Il cuore del titolo è quello della piccola Sisanda e anche qui si parla d'amore, ma dell'amore incondizionato che una madre può provare nei confronti di una figlia. Ancor più se questa figlia soffre di una malformazione cardiaca ed è un miracolo che sia ancora viva.


Xavier-Laurent Petit, autore francese di romanzi per ragazzi di successo (tra i quali ricordiamo la sua ultima opera "Be safe" edita nel 2011 da Rizzoli), ci racconta con estrema delicatezza la storia del piccolo cuore malato di una bambina africana di nove anni, Sisanda, che però continua ad affrontare la sua difficile vita con tenacia e ironia.
Sisanda è bravissima in matematica, perchè ha imparato a contare con i battiti scombinati del suo cuore, dorme in una stretta capanna insieme ai suoi genitori, nonna Thabang e lo zio e vive un'esistenza statica fatta di riposi prolungati e di continue attenzioni per il suo cuore ballerino. Ogni giorno, quando si sveglia, Sisanda ascolta con gli occhi chiusi i battiti del suo cuore stupendosi di essere ancora viva e poi osserva la sua bellissima mamma mentre esce silenziosamente dalla capanna. La gente del villaggio ha infatti soprannominato ironicamente sua madre "Swala", cioè antilope, perchè ogni mattina, appena alzata, va a correre per ore e ore con le sue lunghe gambe da gazzella per le valli e le colline che circondano il villaggio. Corre anche per lei, per la sua fragile bambina che invece non può quasi muoversi. Sisanda sa che "Maswala", la sua mammantilope, è la più veloce in assoluto. Talmente veloce che forse potrebbe persino vincere la famosa maratona che ogni anno si tiene a Nairobi e ottenere così i soldi che servirebbero per poter sottoporre Sisanda all'intervento che farebbe guarire il suo piccolo stupido cuore.
Riuscirà Maswala a correre veloce come un antilope e a salvare sua figlia? 

Non voglio svelarvi altro di questa storia, ma posso assicurarvi che questa dolce favola africana riuscirà a sorprendervi anche nella conclusione. E vi sorprenderà anche la sensibilità dello scrittore francese nel descrivere gli eventi attraverso i dolci occhi di Sisanda e nell'affrontare con fine leggerezza temi così difficili come la malattia, la povertà e la disuguaglianza etnica. L'autore non dice infatti una parola in più di quel che deve così da non scadere in scontati sentimentalismi benefici: il suo stile, fatto di periodi brevi e capitoli altrettanto corti, è asciutto ed essenziale. Xavier-Laurent Petit non vuole spingerci al buonismo superficiale che troppo spesso permea libri con storie simili, ma mostrarci dall'interno, attraverso il punto di vista di Sisanda e della sua gente, una realtà che tutti ben conosciamo ma che allo stesso tempo tendiamo ad ignorare. Lascia che il lettore si faccia travolgere dalla voce della piccola protagonista coinvolgendolo in un mondo fatto di donne che corrono scalze, di padri che lavorano lontano e che solo raramente tornano a casa dalla propria famiglia, di nonne che parlano con gli spiriti e di corse verso la scuola fatte sulle spalle dello zio, che tutti credono idiota. Una realtà così diversa da quella che normalmente viviamo... Ma dove una donna, proprio come tutte le mamme del mondo, ama così tanto la propria figlia che farebbe qualunque cosa per regalarle il diritto di vivere come tutti gli altri bambini. 

"Sono morta? Forse... Tutm... Tutum... Tutum...
Eppure sento i battiti del mio cuore.
Il cuore dei morti non batte. Sì insomma non credo.
O al limite lo fa così piano che a parte loro nessuno lo sente.
Forse sono un po' viva."


sabato 15 settembre 2012

SETTE MINUTI DOPO LA MEZZANOTTE - La verità si trova dentro le storie


Patrick Ness - Siobhan Dowd

SETTE MINUTI DOPO LA MEZZANOTTE

"Le storie sono fra tutte le cose le più selvagge. Le storie inseguono, predano e mordono. 
E quando avrò concluso le mie tre storie tu me ne racconterai una quarta. E sarà la verità. 
Non una verità qualsiasi. La tua verità."



 Dai 12 anni in su 

Editore:Mondadori
Data Pubblicazione:20/03/2012
Pagine:222
Collana:Contemporanea
ISBN-13:9788804616658
Prezzo:16,00 EUR
Formato:Libro con copertina rigida
Lingua:Italiano
Luogo Pubblicazione:Italia
   

      
Conor ha 13 anni e ogni notte si sveglia di soprassalto per un incubo ricorrente. Poi, all'ennesima nottata in bianco, un mostro si presenta alla finestra della sua camera. Esattamente sette minuti dopo la mezzanotte. Un orario sicuramente da mostri, non c'è che dire. Ma i mostri, si sa, sono solo roba da bambini ed è stupido averne paura. Eppure questo non è il mostro che Conor si aspettava. Lui si aspettava quello dell'orribile incubo che viene a trovarlo ogni sera da quando sua madre ha iniziato le terapie per combattere la malattia terminale che la sta lentamente consumando. Conor si aspettava la misteriosa entità fatta di tenebre minacciose, orrore, vortici di nebbia e urla... E' questo il mostro di cui Conor ha veramente paura.
Ma questo mostro invece è un po' diverso... E' un mostro speciale, diverso da quelli che si incontrano negli incubi. Ha le sembianze di un vecchio tasso, antico e selvaggio e forse lui potrà aiutare Conor a liberarsi dal "suo" mostro... Il mostro tornerà a trovarlo ogni notte e gli narrerà tre racconti magici e inquietanti. Ma vuole che anche Conor gli racconti una storia. E non una qualsiasi, ma quella più pericolosa e difficile di tutte. La verità.



Ho regalato a questo libro, contrariamente alle regole, una stellina in più rispetto a tutti gli altri perché sono rimasta veramente colpita dalla profondità e allo stesso tempo dalla semplicità e leggerezza con cui gli autori (Sì, al plurale. E tra poco vi spiegherò anche il motivo...) hanno saputo affrontare un argomento tabù come quello della morte e del modo per riuscire ad affrontarla e anche ad accettarla. Dunque non un semplice romanzo di formazione fatto di clichè e facili soluzioni rasserenanti, ma un viaggio introspettivo nelle profondità dell'animo umano che non risparmia di mostrare al lettore, oltre alla tristezza e alla sofferenza, anche la parte più buia che vive dentro di noi: la rabbia, l'aggressività e la frustrazione nei confronti di un'ingiustizia contro la quale però non possiamo fare assolutamente nulla. E un desiderio egoistico, che non può essere pronunciato ad alta voce.

Ma cominciamo dall'inizio spiegando prima di tutto la genesi di questo romanzo, solo apparentemente per bambini. Il soggetto e i personaggi di "Sette minuti dopo la mezzanotte" nascono dall'abile penna di Siobhan Dowd, autrice irlandese pluripremiata di quattro libri per ragazzi (tra cui "Il mistero del London Eye", vincitore del premio Andersen 2012), che testimoniano il suo grande talento come scrittrice. Una morte improvvisa e prematura nel 2007 a causa di un cancro ha però interrotto la sua promettente carriera a soli 47 anni e lasciandoci solo una bozza incompleta di questo suo ultimo capolavoro. Patrick Ness, scrittore e giornalista americano conosciuto soprattutto per i suoi libri per bambini, ha deciso di riprendere la trama creata da Siobhan Dowd completandone l'opera.
 

Nasce così "Sette minuti dopo la mezzanotte" (titolo originale "A Monsters Calls"), un racconto potente ed evocativo di poco più di duecento pagine, illustrato con gli inquietanti e cupi disegni a china di Jim Kay.
Protagonista del romanzo è il giovane Conor, un ragazzino di 13 anni apparentemente uguale a tutti gli altri, ma che in realtà sta affrontando la situazione più difficile della sua vita: la malattia che sta lentamente divorando sua madre avvicinandola sempre di più alla morte. Col passare dei giorni, Conor si sente sempre più escluso ed estraniato dal resto del mondo, invisibile agli occhi degli altri che si allontanano da lui ed allo stesso tempo troppo preso in considerazione, sempre giustificato come una specie protetta, proprio per via della sua vicenda familiare. Poi una notte, esattamente sette minuti dopo lo scoccare della mezzanotte, un antico albero di tasso piantato nei pressi della casa di Conor si trasforma in un mostro terrificante e si presenta alla finestra della sua camera.


Ma cosa vuole realmente questo mostro?
Qual'è lo scopo della sua visita?
Il mostro forse può aiutare Conor a superare la sua difficile vicenda familiare, ma allo stesso tempo lo costringerà a prendere coscienza di sè e di quello che prova conducendolo fino alle profondità più oscure della sua anima. E il lettore viene talmente travolto da tutta questa vicenda sospesa tra realtà e fantasia da desiderare proprio le stesse cose che desidera Conor. Anche noi vogliamo una soluzione e che le cose cambino. Anche noi desideriamo che accada un miracolo e che questa terribile e misteriosa creatura apparsa all'improvviso possa aggiustare tutto. Il mostro cercherà sì di indirizzare Conor verso la strada giusta narrandogli tre storie, ma alla fine sarà il piccolo protagonista con le sue sole forze a dover affrontare sè stesso e la verità perchè solo così potrà imparare ad accettare l'inevitabilità della morte e tutto ciò che comporta.                                              
Patrick Ness e Siobhan Dowd ci parlano dunque, con un linguaggio semplice, ma mai scontato, di temi solitamente circoscritti ai romanzi per soli adulti, come la morte, la paura, le malattie terminali, l'invisibilità e la perdita delle persone care, narrandoli attraverso le intense emozioni di un ragazzino avvolte in un misto di realtà e fantasia. Perché forse è solo traendo insegnamenti dalle storie e trascendendo la realtà che ci circonda che si può imparare ad affrontare la verità, anche quella più triste.
Un libro eccezionalmente profondo, sincero e commovente che entra con prepotenza nel cuore del lettore graffiandone l'anima con una storia struggente e indimenticabile da leggere tutta d'un fiato. 


"Le storie sono creature selvagge e indomite. Quando le liberi chi può sapere quali sconvolgimenti potranno compiere?"